Ai piedi di Villa Barbaro, orientato ad Est come le antiche chiese cristiane, Palladio reralizza un raffinato tempietto destinato ad assolvere la doppia funzione di cappella di villa e chiesa parrocchiale per il borgo di Maser. Il tempietto è certamente una delle ultime opere dell'architetto, se non addirittura l'ultima, nella quale Palladio realizza un sogno inseguito da tempo, quello di un edificio religioso a pianta rotonda, sormantato da cupola.
Non si conosce con certezza la data di inizio dei lavori di costruzione. nel fregio sono incisi la data 1580, i nomi del patrono (Marcantonio Barbaro), e di Palladio, che la tradizione vuole morto proprio in quell'anno a Maser.
I modelli di riferimento dell'edificio sono evidentemente il Pantheon, ma anche la ricostruzione offerta dallo stesso Palladio del tempio di Romolo sulla via Appia.
L'interno, che è riccamente decorato da stucchi, presenta in corrispondenza degli assi tre grandi nicchie in cui sono collocati gli altari.
Non si conosce con certezza la data di inizio dei lavori di costruzione. nel fregio sono incisi la data 1580, i nomi del patrono (Marcantonio Barbaro), e di Palladio, che la tradizione vuole morto proprio in quell'anno a Maser.
I modelli di riferimento dell'edificio sono evidentemente il Pantheon, ma anche la ricostruzione offerta dallo stesso Palladio del tempio di Romolo sulla via Appia.
L'interno, che è riccamente decorato da stucchi, presenta in corrispondenza degli assi tre grandi nicchie in cui sono collocati gli altari.
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